Giovedì 17 novembre, a Palazzo Roccabruna (Trento) è stato presentato il libro edito da Saidea, dedicato alla narrazione della più grande crisi pandemica del nuovo millennio e alle risposte organizzative che ne sono scaturite.

Come ricorderemo il lockdown? Ce lo siamo domandati tutti. In quelle settimane lo stravolgimento della vita quotidiana ci sembrava impossibile, irreale. Oggi, guardandoci alle spalle, la sensazione è ancora la stessa. Senonché quei giorni ci sembrano – spesso – molto lontani nel tempo, quasi un’altra vita. Forse la distanza ci appare ancora maggiore proprio perché, in quella primavera del 2020, ha avuto luogo una rivoluzione, che da allora ha caratterizzato e trasformato la nostra visione del mondo del lavoro.

Il libro, pubblicato in occasione dei vent’anni della nostra società, racconta quei giorni, quel cambiamento, attraverso gli scatti fotografici di William Nicolussi e di Luca Chistè, nonché attraverso i contributi di docenti dell’Università di Trento come Roberta Cuel, Alessandro Franceschini e Barbara Poggio, e con i contributi di Emanuela Skulina e Mara Rinner.

Corridoi della Saidea vuoti causa lockdownCorridoi della Saidea vuoti causa lockdown

La presentazione ha avuto luogo giovedì 17 novembre, nelle sale del noto palazzo rinascimentale di Trento. “Le immagini contenute nel libro, realizzate con due stili contrapposti, raccontano prima l’assenza, in bianco e nero, e poi la presenza (digitale) con il ritorno al colore.” E continua a spiegare Mara Rinner, curatrice del volume:

“abbiamo sentito l’esigenza di fissare su carta una testimonianza diversa per i nostri primi vent’anni”.

La chiusura della serata è stata affidata a Tamara Tonioni, General Manager di Saidea, con un intervento teso a raccontare l’evoluzione dello smart working in azienda a partire dal 2020: «abbiamo declinato lo smartworking in maniera tale da poter prendere ciò che di meglio l’esperienza di questi anni raccontata nel libro ci aveva dato, togliendo gli elementi più critici. Finita l’applicazione dello smartworking in forma emergenziale al 31 agosto scorso, in Saidea abbiamo optato per una versione ibrida e volontaria, che coniugasse sia i benefici del lavoro da remoto che i vantaggi del lavoro presso una delle nostre sedi di Trento o Bolzano».

Tamara Tonioni interviene

Il progetto Alba Chiara

L’ultima parte del libro, va sottolineato, è dedicata al Progetto Alba Chiara, dedicato alla ragazza vittima di femminicidio: queste pagine ci ricordano come si siano drammaticamente ridotte le denunce per violenze domestiche durante i periodi di lockdown. «Nulla a che vedere con un progresso sociale» ha precisato Rinner «ma purtroppo una ancora più elevata paura di denunciare».

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