Presenza incombente e spesso temuta, la lavagna con i gessetti è nel ricordo di tutti.

Strumento umile quanto antico, nella sua semplicità ha permesso di fare parecchio: a sottolinearlo ci sono interi manuali, a partire dal trattato ottocentesco intitolato “Nuova maniera di disegnare alla lavagna”, che definiva lo strumento come “uno dei mezzi più potenti per aiutare la parola a determinare le idee e fermarle in modo indelebile nella mente di una intera scolaresca”. Il messaggio era chiaro: utilizzando una lavagna d’ardesia è possibile raffigurare lo scibile umano.

Ma si era nell’Ottocento: all’appello mancava ancora, per dire, il telegrafo senza fili. Di cose ne sono cambiate tante, eppure in molti casi la lavagna continua a essere lì, come se il tempo si fosse cristallizzato. Senza rispolverare questioni legate alle polveri sottili rilasciate dal cassino (o cancellino o cimosa che dir si voglia) usato per cancellare il gesso, si può affermare che limitarsi alla tradizionale lastra d’ardesia equivale a tagliare la scuola al di fuori del mondo reale. 

Lavagna di ardesia appesa sul muro utilizzata ma senza scritte

Lavagne interattive e monitor

La disconnessione delle aule scolastiche è forse il frutto della difficoltà d’uso di quei dispositivi chiamati a sostituire la vecchia lavagna?

Si pensi per esempio alle LIM, le Lavagne Interattive Multimediali introdotte qui e lì una quindicina d’anni fa. Si parla in quel caso di device per la scuola dotati di superficie touch screen, della dimensione di una lavagna tradizionale, che per funzionare necessitano del collegamento a un proiettore e a un computer. E sta probabilmente qui l’ostacolo che in molti lamentano intorno all’utilizzo delle LIM: non si tratta di un dispositivo di utilizzo immediato, e si situa quindi lontano rispetto alla semplicità tipica della lavagna. Non sorprende scoprire che tante LIM se ne stanno spente, e tante altre ancora sono abbandonate nei magazzini scolastici, in lunghissima attesa di essere installate nelle aule.

Negli anni sono stati introdotti anche i cosiddetti monitor, i quali però non possono sostituire del tutto una lavagna, per loro stessa natura: si tratta quindi di dispositivi che possono essere affiancati alla lavagna con i gessi, ma che non possono rimpiazzarla completamente.

La difficoltà di utilizzo e l’incompletezza di questi dispositivi hanno frenato, o quantomeno rallentato, la migrazione digitale delle nostre scuole. Come ben sanno gli insegnanti il problema vero è che con strumenti di questo tipo si rischia di mettere in secondo piano la didattica stessa, spostando l’attenzione sull’utilizzo di un device: non è affatto raro dover spendere di volta in volta buoni quarti d’ora all’inizio delle lezioni per collegare il pc e far partire una presentazione in PowerPoint, per problemi di compatibilità, permessi e via dicendo.

Studentessa che prende appunti su un banco in una classe con altri studenti. Sul banco libri, quaderni e in lontananza una lavagna scritta.Studentessa che prende appunti su un banco in una classe con altri studenti. Sul banco libri, quaderni e in lontananza una lavagna scritta.

La tecnologia come nemico?

Non stupisce il sospetto con cui buona parte del corpo docente guarda a questi dispositivi, che mirano a sostituire la lavagna senza però vantare la sua caratteristica principale, ovvero  la facilità di utilizzo.

Come spesso accade nel mondo IT, l’efficacia di un prodotto risulta molte volte compromessa già a livello della sua scelta, fatta magari guardando all’economicità più che alle funzionalità. Un ruolo importante è ricoperto dal fornitore, che prima deve orientare l’istituto scolastico verso la scelta più adatta e poi mettersi a disposizione del corpo docente per supportarlo nell’apprendimento degli strumenti acquistati. 

Parlando della scelta del dispositivo più adatto, non si può trascurare il fatto che da poco esiste una soluzione che garantisce al docente non solo le funzioni della LIM, non solo quelle del monitor, ma anche quelle peculiari della lavagna, con la stessa naturalezza d’uso.

La IdeaHub Board di Huawei, una lavagna a quattro dimensioni

Questa è la lavagna smart IdeaHub Board di Huawei, un dispositivo realizzato a partire da un’analisi approfondita delle necessità reali di insegnanti e studenti. Già le dimensioni del dispositivo risultano un ottimo biglietto da visita per chi cerca la lavagna del terzo millennio: IdeaHub Board arriva infatti a 86 pollici, per avere una grandezza complessiva di circa 2 x 1,5 metri. Esiste anche un modello più piccolo, da 65 pollici, con la possibilità in entrambi i casi di posizionare la lavagna su un apposito carrello e poter spostare lo schermo di aula in aula senza nessuna difficoltà.

Provando le sue funzionalità, bastano pochi secondi per capire le grandi potenzialità del dispositivo, e qualche minuto per comprendere che questo strumento rappresenta una grande opportunità per la didattica.

Da anni lavoriamo al fianco delle scuole per aiutarle ad affrontare al meglio il percorso di digitalizzazione, interfacciandoci regolarmente con dirigenti, insegnanti e tecnici. E abbiamo imparato una cosa: molto spesso non è lo spazio di lavoro dell’insegnante ad adattarsi alla sua metodologia pedagogica. Accade purtroppo il contrario, con il docente che si deve piegare ai vincoli dell’aula o del laboratorio in cui si trova a fare lezione.

Da parte sua, IdeaHub Board apre le più diverse prospettive, offrendosi come strumento ottimale per i più differenti metodi e momenti di insegnamento.

  • 1

    Una semplice lavagna.

  • 2

    Un monitor interattivo.

  • 3

    Un enorme tablet.

  • 4

    Un dispositivo di una facilità sconcertante per il mirroring da qualsiasi dispositivo, fisso o mobile.

Prima di tutto è una lavagna: IdeaHub Board svolge perfettamente questo compito, permettendo di scrivere e di disegnare in piena libertà, scrollando tra infinite lavagne, senza dover cancellare nulla. Ogni ex studente si ricorda quanto poteva essere traumatico vedere l’insegnante cancellare la lavagna prima di essere riuscito a copiare il tutto sul proprio quaderno. Qui questo rischio non esiste , dando anzi la possibilità di salvare tutto quello che viene scritto sulla superficie dello schermo. Per chiarezza, va detto che IdeaHub Board si comporta a tutti gli effetti come uno schermo touch, cosa che in realtà non è: i tocchi vengono rilevati non direttamente dal display, quanto invece da un sistema di raggi infrarossi che permette di riconoscere i movimenti e i diversi gesti codificati (per esempio basta chiudere la mano a pugno per cancellare quanto si è scritto, imitando così il cancellino per il gesso). A disposizione degli insegnanti e degli alunni ci sono inoltre due pennini, i quali possono essere usati anche nello stesso momento: grazie alla capacità di riconoscere tocchi simultanei IdeaHub Board permette l’utilizzo contemporaneo di più “mani”, imitando perfettamente anche da questo punto di vista una normale lavagna.  Non guasta il fatto di avere a disposizione un display a risoluzione 4K, per una vista ottimale e una protezione ottica anti-luce blu, per traslare la luce blu dannosa per gli occhi su frequenze molto meno dannose.

La scritta "W la Squala" con la correzione in rosso e la "c" sopra la "q". Il tutto sulla lavagna IdeaHub Board di Huawei.Sulla lavagna IdeaHub Board di Huawei viene mostrato Microsoft Excel e, con la funzione lavagna, viene evidenziato il meccanismo IF-ELSE.

La seconda dimensione è quella di monitor, con IdeaHub Board che può essere connessa a qualsiasi pc per avere un’aula interattiva, mantenendo la possibilità di poter operare direttamente sulla lavagna, senza costringere l’insegnante a uno snervante avanti e indietro tra pc e monitor.

Con IdeaHub Board diventa poi estremamente semplice anche effettuare il mirroring da un dispositivo fisso o mobile, senza alcun problema di compatibilità, da Android ad Apple: è sufficiente una semplice app per portare sulla lavagna qualsiasi risorsa, che sia un dispositivo dell’insegnante o quello dello studente.

Infine, la quarta dimensione: non è sbagliato dire che IdeaHub Board è un gigantesco tablet, sul quale possono essere quindi installate direttamente le più diverse app utili per l’insegnamento, a partire per esempio da quelle presenti nella suite Google, da Classroom in poi.

Un nuovo modo di insegnare

Un Macbook pro in primo piano che proietta sulla Huawei IdeaHub Board la stessa immagine, ossia il logo e il payoff di Saidea - your IT DepartmentUn Macbook pro in primo piano che proietta sulla Huawei IdeaHub Board la stessa immagine, ossia il logo e il payoff di Saidea - your IT Department

Con IdeaHub Board diventa così possibile proiettare un Powerpoint e aggiungere a mano dei commenti e delle note, arricchendolo davanti agli occhi degli studenti, con un’interazione senza ostacoli tra la dimensione monitor e la dimensione lavagna. Lo stesso vale per la funzione mirroring da cellulare e per l’utilizzo di app installate, con la modalità lavagna che si sovrappone e fonde con tutto il resto.

Sulle potenzialità di IdeaHub Board non ci sono quindi dubbi e il vero salto di qualità è però costituito dalla facilità di utilizzo. Attaccata la presa della corrente, tutto è pronto per essere utilizzato, senza rubare né tempo, né energie né attenzione alla lezione. Questo grazie alla possibilità di connettere la lavagna alla rete Wi-Fi dell’istituto, senza così necessitare un cablaggio di tutte le aule.

L’insegnante può così finalmente focalizzarsi del tutto sul messaggio che intende trasmettere agli studenti, utilizzando di volta in volta il metodo didattico più efficace, senza limitazioni. Gli alunni, da parte loro, possono contare su lezioni che iniziano immediatamente, senza ritardi e che possono essere approfondite utilizzando motori di ricerca, app e quant’altro, con la consapevolezza di essere connessi con il mondo reale.

Un nuovo modo di fare scuola è a portata di mano: con strumenti come IdeaHub Board, approfittare delle nuove tecnologie non è più solamente premiante, è anche facile.

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